Tropiano si è metaforicamente scelto per se’ il ruolo di “artista paleontologo d’oggi” guidato da una propensio- ne visionaria moderna, contemporanea e innovatrice. La sua visione percepisce nel presente le persistenze del passato, ma riesce anche a fare percepire il presente come se esso stesso, a sua volta, appartenesse al passa- to, con un interscambio sinergico dimensionale. Le opere spaziano dal micro al macrocosmo “inventariando” in commistione armoniosa un intero e variegato universo di componenti strutturali di diversa natura e tipologia e inventando dei traslati oggettuali, materici, simbolici, ricchi di allusioni metafisiche e di risonanze spirituali. Si pone come un “astronauta della creatività ” proiettato nel futuro, ma che recupera e rivaluta dal passato e dal presente quanto può essere meglio valorizzato nella sua essenza primaria e intrinseca.
Elena Gollini
«La scultura è la più faticosa tra le forme d’arte perché non si realizza con la sovrapposizione di più elementi. Questo presuppone un rapporto spasmodico con l’errore: se togli un po’ di più rischi di distruggere l’opera. Nelle altre forme d’arte, invece, basta un semplice intervento e tutto si raddrizza. Questo permette allo scultore di vivere in maniera più intensa con la materia e con gli strumenti utilizzati. La paura di sbagliare lo costringe, perciò, a un pensiero costante».
Antonio Tropiano